Dell’effetto push up vogliamo parlarne?
Sicuramente è cosa gradita alla vista, dato che quello spingere e rialzare ha come risultato un che di appagante anche l’occhio. Sfido chiunque a non essere d’accordo. Perché tra una miscelata sparpagliata in mangiatoia, magari lontano dalla portata delle bovine, e una invece spinta vicino in un bel cumulo a portata di bocca c’è una bella differenza e la seconda situazione è sicuramente anche più piacevole da guardare.
Perché di questo effetto push up parliamo, come tutti avranno ben capito fin dall’inizio: ossia dell’avvicinamento della miscelata alla mangiatoia.
Quante volte? Più volte possibile.
Si è visto che senza una costanza degli alimenti in mangiatoia, i soggetti più sottomessi arrivano a mangiare dal 14 al 23% in meno dei dominanti. Non solo. C’è un altro punto da non trascurare: molto spesso questi soggetti remissivi aspettano il loro turno in posizione eretta, quindi con affaticamento generale e stress notevole a carico dei piedi.
Tuttavia non sempre il push up funziona come sperato.
Anzi, c’è un errore da non fare, quando si va a spingere la miscelata verso la mangiatoia. E cioè sovrapporre molto alimento su una quantità già importante, creando un cumulo molto alto. Cosa che, con alte temperature e l’umidità della miscelata, potrebbe favorire le fermentazioni in mangiatoia, con crescita dei rischi di micotossicosi e clostridiosi.
Insomma, push up sì, ci mancherebbe. Ma senza esagerare.
