Siamo arrivati al quinto gradino (sono nove, possiamo farcela) e il punto è: mostrare empatia.
Evidenziare cioè che quanto segnalatoci ci addolora profondamente e che le “sofferenze” mostrateci (ad esempio per qualche problema rilevato in stalla) sono solo il frutto di una malaugurata coincidenza e che la stessa sofferenza è quella che proviamo noi.
Bisogna cioè segnalare, anche in casi apparentemente persi, che l’allevamento ha una sua etica e a questa etica si fa riferimento in ogni azione.
Prossimo gradino: hai un microfono sotto il naso e una telecamera davanti, che fare?
